La Riabilitazione

227-F-Gimigliano-185HBy Francesca Gimigliano, MD PhD, University of Campania “Luigi Vanvitelli,” Napoli, Italy; and Stefania Mozzillo, Istituti Clinici Scientifici Maugeri Spa – Società Benefit, Campania, Italy

Le neuropatie periferiche includono un ampio gruppo di patologie dovute a sofferenza delle fibre nervose periferiche, sensitive, motorie ed autonomiche, la cui alterata funzione è alla base dei disturbi della sensibilità (formicolio, punture di spillo, addormentamento, dolore) e di forza muscolare. Di conseguenza i pazienti spesso presentano difficoltà a camminare, salire e scendere le scale, stare in piedi, mantenerel'equilibrio e manipolare oggetti; inoltre i pazienti lamentano facile affaticabilità e non completa autonomia nello svolgimento delle attività della vita quotidiana. Tutto ciò è causa di limitazioni nella vita sociale e haun impatto negativo sulla qualità di vita.

La riabilitazione rappresenta parte del trattamento multidisciplinare dei pazienti affetti da neuropatie periferiche. L’obiettivo del trattamento riabilitativo è quello di mantenere e laddove possibile massimizzare le "funzioni residue," prevenire le complicanze e mantenere/migliorare l'autonomia nelle attività della vita quotidiana. In particolare, tipici obiettivi funzionali sono: prevenire/ridurre retrazioni muscolo-tendinee e/o deformità articolari, ridurre l'ipotrofia da non uso, recuperare la tolleranza allo sforzo, prevenire cadute da alterazioni dell'equilibrio, promuovere la manualità fine.

Il trattamento riabilitativo generalmente include esercizi di stretching, rinforzo muscolare, per l’equilibrio e la coordinazione motoria, allenamento aerobico e terapia occupazionale.

Il deficit di forza, che predomina nel quadro clinico di gran parte delle neuropatie periferiche, determina uno squilibrio tra gruppi muscolari antagonisti, predisponendo a retrazioni muscolo-tendinee, che possono evolvere verso deformità articolari, come ad esempio la deformità in equino del piede dovuta a retrazione del tendine d'Achille, tipico di molte neuropatie. Tutto ciò ostacola ulteriormente il movimento attivo, promuovendo un circolo vizioso che conduce inevitabilmente ad una progressiva riduzione della performance motoria. Esercizi di stretching statico e/o dinamico hanno l'obiettivo di recuperare e/o aumentare l’escursione articolare. L'effetto positivo dello stretching muscolare sembrerebbe dovuto ai cambiamenti indotti nell'unità muscolo-tendinea1. Diversi studi in letteratura, sebbene eterogenei per protocolli di esercizi, sostengono una durata compresa tra 90 secondi–2 minuti di stretching per ogni gruppo muscolare1.

Esercizi di rinforzo muscolare progressivo e selettivo hanno l’obiettivo di recuperare la forza muscolare: si tratta di contrazioni muscolari ripetute, che, a seconda dei casi, possono essere isometriche (contrazione muscolare in assenza di movimento articolare), e/o isotoniche (contrazione muscolare contro progressiva resistenza, associata a movimento articolare). Studi scientifici hanno dimostrato una discreta efficacia degli esercizi di rinforzo muscolare sulla forza muscolare di questi pazienti2.

Attività aerobiche, come la cyclette e/o il treadmill, con un progressivo aumento di intensità e durata, rappresentano il trattamento di scelta per migliorare la resistenza allo sforzo. In pazienti affetti da diabete tipo 2 o pre-diabete vengono consigliate sessioni della durata di 30 minuti-2 ore a frequenza bi-o trisettimanale.

Sia gli esercizi di stretching che il treadmill hanno dato ottimi risultati nel migliorare la deambulazione in paziente affetti da neuropatie ereditarie come la Charcot-Marie-Tooth3.

Esercizi di rinforzo muscolare e per l’equilibrio, pedane propriocettive, treadmill, realtà virtuale rappresentano valide strategie per migliorare la stabilità e coordinazione nei pazienti affetti da neuropatie periferiche e per ridurne il rischio di cadute4.

La riabilitazione rappresenta una strategia terapeutica valida nel trattamento delle persone affetti da neuropatie periferiche al fine di migliorarne l’autonomia nelle attività della vita quotidiana. La vasta scelta degli esercizi che abbiamo a disposizione rende la ricerca in Medicina Fisica e Riabilitativa una vera e propria sfida. Studi futuri sono necessari per meglio definire protocolli riabilitativi standardizzati per tempi e tipologia di esercizi.

Bibliografia:

1. A review of the acute effects of static and dynamic stretching on performance.
Behm DG, Chaouachi A.
Eur J Appl Physiol (2011) 111:2633–2651.

2. Exercise for people with peripheral neuropathy.
White CM, Pritchard J, Turner-Stokes L.
Cochrane Database Syst Rev. 2004 Oct 18; Review.

3.Treadmill training in patients affected by Charcot-Marie-Tooth (CMT) neuropathy: results of a multicenter, prospective, randomized, single-blind, controlled study.
Mori L, Prada V, Signori A, Prada V, Pareyson D, Piscosquito G, Padua L, Pazzaglia C, Fabrizi GM, Picelli A, Schenone A; TreSPE Study Group.
Eur J Neurol. 2019 Aug 24.

4. Exercise intervention studies in patients with peripheral neuropathy: a systematic review.
Streckmann F, Zopf EM, Lehmann HC, May K, Rizza J, Zimmer P, Gollhofer A, Bloch W, Baumann FT.
Sports Med. 2014 Sep;44(9):1289-304. Review.